Il “polverone mediatico” alzato dalla questione vaccini

Il vaccino è un preparato contenente materiale costituito da proteine complesse a DNA eterologhe, cioè estranee, provenienti da microrganismi VACCINI-BIMBI-2-Copiao parti di essi, opportunamente trattato per non perdere le proprietà antigeniche, e finalizzato ad essere utilizzato nel conferimento di immunità attiva al soggetto cui viene somministrato.
L’immunità deriva dalla stimolazione, nel soggetto ricevente, alla produzione di anticorpi neutralizzanti il microrganismo stesso.

Nelle scorse settimane si è tanto parlato delle vaccinazioni obbligatorie nella prima infanzia; la prima notizia è uscita il 4 ottobre scorso: allarme per la forte diminuzione del numero di bambini sottoposti al trattamento. Ma sul sito del ministero della Salute vengono pubblicati dati che smentiscono il presunto calo: tutte le vaccinazioni obbligatorie hanno percentuali al di sopra del 95%.
I media hanno fatto da cassa di risonanza a un dibattito facilmente infiammabile: quello che contrappone chi è pro ai vaccini a chi è anti vaccini, e quindi sull’opportunità di questo presidio medico.

I siti, spiegano i ricercatori al meeting annuale dell’American Public Health Association, contengono una quantità considerevole di informazioni errate: due su tre suggeriscono che i vaccini siano pericolosi, poco meno dei due terzi indica un legame con l’autismo e più di 4 su 10 affermano che provochino lesioni cerebrali. Più di due terzi, inoltre, usano informazioni presentate come evidenze scientifiche che però, nei fatti, non lo sono e 3 su 10 inseriscono aneddoti a sostegno di queste affermazioni. Insieme a tutto ciò, sui siti ‘anti-vaccini’ si trovano spesso inviti a seguire un’alimentazione sana, a mangiare biologico e organico e ad allattare al seno.
L’ultimo rapporto sull’argomento è dell’Agenzia italiana del Farmaco (Aifa)1, di marzo scorso (accessibile a tutti sul sito del Ministero della Salute)e rende noto i dati relativi alle reazioni avverse e ai decessi da vaccino antinfluenzale e di altri tipo: 8 morti e 433 reazioni gravi.
Questo studio illustra i dati relativi al 2013 perché, sono stati analizzati e confermati lungo il corso del 2014, e che infine sono stati pubblicati nel marzo del 2015: si tratta di un arco temporale necessario tra la raccolta dati e la loro elaborazione e verifica.

Un articolo di Vittorio Demicheli dell’organizzazione “Cochrane Colaboration2” apparso qualche giorno fa sul sito web del Sole 24 ore, mette in evidenza un fatto molto interessante: non è un caso che “il polverone mediatico” sia stato sollevato proprio nei giorni in cui è in corso l’approvazione del Piano nazionale di vaccinazione 2016-18 che, tra le novità principali, intende rendere obbligatori vaccini che prima non lo erano.
Purtroppo, nella realtà che vive oggi il nostro Paese, per questo piano mancano i soldi: si prevede infatti di aumentare la spesa annua per i vaccini a 620 milioni di euro, mentre per quello in vigore lo stanziamento è di 300. Ecco perché la Conferenza Stato-Regioni si è riservata per il momento di approvarlo.
L’iter dei vaccini comincia dal 3° mese di vita: i bambini vengono sottoposti a vaccinazioni obbligatorie e a vaccinazioni raccomandate; tra quelle raccomandate troviamo il vaccino contro la pertosse, la meningite e il pneumococco. Sul nostro territorio le percentuali di mancata vaccinazione ai vaccini obbligatori sono al di sotto dell’1%, mentre per quanto riguarda i vaccini non obbligatori le percentuali salgono al 20%.
Al compimento del 12° anno di età, inoltre, alle bambine è consigliato vaccinarsi contro il cosiddetto Papilloma Virus.

Ha da poco avuto inizio la “Campagna Vaccinale Antinfluenzale”: tutti gli ultra sessantenni e coloro che abbiamo fattori di rischio, potranno vaccinarsi in modo gratuito, mentre per il resto della popolazione, il vaccino è acquistabile in farmacia.
E proprio alla vigilia dell’incontro tra il premier Matteo Renzi e i governatori delle Regioni, Sergio Chiamparino lancia l’allarme sui tagli alla sanità. Il Patto per la salute firmato un anno fa dallo stesso governo prevedeva un aumento di cinque miliardi per i fabbisogni degli enti locali, ma alle Regioni ne sarebbe arrivato soltanto uno.
I tagli metterebbero a repentaglio l’acquisto dei farmaci salvavita e dei vaccini costringendo a rivedere il sistema di tassazione.

 

Valentina G.

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